Si sa, l’Italia è conosciuta in tutto il mondo per le sue bellissime città d’arte, spiagge mozzafiato e montagne innevate.
Ma l'Italia non è solo questo. Ci sono delle aree interne, più nascoste e meno conosciute, con castelli, borghi, percorsi da fare in bici e sentieri da trekking pronti a soddisfare qualsiasi tipo di turista.
Insomma, dei veri e propri tesori nascosti tutti da scoprire.
In Campania, in provincia di Avellino, si può trovare una delle aree interne più belle d’Italia: Summonte, un posto poco conosciuto ma con un panorama mozzafiato.
Il suo nome deriva dalla sua posizione. Si trova, infatti, alle pendici del Monte Vallatrone.
L’intera conformazione urbana si sviluppa su tre strade principali che percorrono tutto il centro e avvolgono il colle sul quale si eleva la Torre Angioina. Alta 16 metri, è stata edificata a cavallo tra XIII e XIV secolo sui ruderi del castello normanno-svevo.
La torre merita sicuramente una visita. Dal punto più alto della torre si può vedere il Parco Regionale del Partenio e il Santuario di Montevergine; i turisti più fortunati possono, nelle giornate di cielo aperto, arrivare a vedere anche il Golfo di Napoli.
All’interno del castello è possibile ammirare una mostra permanente dedicata agli armamenti medievali e ai reperti archeologici rinvenuti nel castello.
Il centro storico, in pieno stile cinquecentesco, è formato da case con corte interna ed ingresso monumentale.
Assolutamente da visitare è l’Arco di San Nicola che, nel Medioevo, rappresentava una delle porte di accesso al borgo.
In questo territorio si produce il pregiato vino Fiano di Avellino DOC. Tra i prodotti tipici troviamo le nocciole, i torroni e soprattutto le castagne, con cui si prepara una squisita zuppa di castagne e funghi porcini.
In Basilicata, sulle Dolomiti Lucane, è possibile trovare un borghetto di una bellezza unica: Castelmezzano.
Questo borgo medievale fu fondato nel X secolo da un popolo in fuga.
Secondo una leggenda, Paolino, un semplice pastore, scoprì tra i pascoli un luogo nascosto protetto da rocce e ricco di sorgenti d’acqua. È lì che fondò Castelmezzano.
Ben presto altri pastori fecero altrettanto per proteggersi dalle incursioni dei Saraceni e dagli eserciti in guerra tra loro.
La bellezza la si apprezza già all'arrivo. Infatti, il borgo compare improvvisamente sulla parete rocciosa all'uscita di una galleria scavata nella roccia.
Il paese è caratterizzato da case in pietra incastonate nella roccia.
Il centro storico è fatto di scale che si arrampicano fino ad arrivare quasi alle vette delle Dolomiti Lucane.
Infatti, molti arrivano fin qui per fare trekking o per provare l’ebbrezza di volare sopra le Dolomiti Lucane con il famoso “volo dell’angelo”.
Oltre a godere di questo paesaggio immerso nella natura, a Castelmezzano è possibile ammirare i resti del fortilizio Normanno-Svevo. La sua gradinata stretta e ripida, scavata nella roccia, porta alla vedetta della guarnigione militare che sorvegliava la sottostante valle del Basento.
Nel centro è possibili visitare i palazzi nobiliari dell’epoca: Palazzo Trivigno, Palazzo Campagna, Palazzo Parrella e Paternò, Palazzo Ducale o De Lama.
Infine, per vivere un’esperienza da brividi, è possibile percorrere il ponte Nepalese che collega Castelmezzano e Pietrapertosa. Lungo 72 metri si trova a 650 metri sul livello del mare.
In provincia di Cosenza, in Calabria, c’è una delle aree interne più belle d’Italia: Rocca Imperiale.
Una meta ideale per chi ama una vacanza culturale e religiosa, senza rinunciare alla bellezza delle spiagge calabre.
La sua posizione permette di visitare il Parco Nazionale del Pollino, la Piana di Sibari e l’area del Metapontino.
Questo borgo nasce nel 1200 con il nome di Castrum Carcari. Fu poi rinominata quando Federico II di Svevia commissionò la costruzione del castello, ancora oggi una delle principali attrazioni turistiche.
Questa zona è famosa anche per il turismo religioso. Ciò è testimoniato dalla presenza di un percorso alla scoperta delle Chiese del borgo.
La più importante e antica, che risale al Duecento, è la Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria in Cielo Assunta; caratteristiche sono anche: la Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria, la Chiesa del Crocifisso e il Monastero dei Frati Osservanti, sede, oggi, del Museo delle Cere.
Rocca Imperiale è famosa anche per la sua produzione di limoni (che hanno ricevuto il marchio IGP).
Questa risale al ‘600, quando venivano coltivati e commercializzati nelle fiere che si svolgevano a Napoli.
Una delle mete da non perdere quando si va in Puglia è Alberona.
Un antico belvedere sulle montagne della Daunia, a cavallo di due vallate solcate dai torrenti Salsola e Vulgano.
Le origini di questo paese sono, ancora oggi, poco chiare, ma le tracce di personaggi nobili e di diversi regnanti sono visibili in ogni strada o piazza del borgo.
Partendo da Piazza Civetta è possibile visitare la Chiesa di San Rocco risalente al XVI secolo.
Proseguendo sul corso principale, si arriva all’Antiquarium comunale e, poco dopo, alla più antica Chiesa Madre (edificata dai Templari).
Alcune delle attrazioni principali sono l’Arco Calabrese (l’unico arco di legno della zona rimasto ancora integro), l’Arco dei Mille e la monumentale Fontana Muta (le cui acque alimentano due abbeveratoi di pietra).
Alberona vanta anche un'importante tradizione culinaria. Tra i piatti principali ci sono: lo spezzatino di agnello, uova e cicorie e il bollito. Oltre a: pezzéddhe, cicatéddhe e vròcchele p’a scardéddhe, lajianèddhe e cice, frettecéddhe p’i patane o carne a cciopparèddhe
Lollove è la meta perfetta per chi, in estate, vuole il mare della Sardegna ma non il suo caos. Si tratta di un borgo quasi disabitato, rinato grazie al turismo detox e allo slow tourism.
Passeggiando tra le stradine a ciottoli di questa tranquilla cittadina, è possibile ammirare bellissimi paesaggi, incontrare asini e cavalli e fare amicizia con gli abitanti del posto, godendosi così la vera ospitalità sarda e conoscendo tutta la storia del posto.
Una leggenda racconta che alcune suore fuggirono dalla chiesa, perché accusate di aver avuto delle relazioni con i pastori del paese. Per questo motivo tutti gli abitanti furono maledetti!
In questo posto incantato è possibile fare delle escursioni nella natura, visitare grotte e case museo.
Per gustare i veri piatti della tradizione sarda basta andare nell’unica locanda del borgo “Lollovers”.
Un vero viaggio alla scoperta della natura e di sé stessi.