Irpinia: cosa c'è da conoscere? Scopriamo insieme questa terra e tutte le curiosità che ti faranno diventare, o almeno sembrare, esperto!
L’Irpinia è una terra millenaria, patria di numerose peculiarità e segreti tutti da scoprire che rendono questo territorio particolarmente affascinante e misterioso.
Che tu sia abitante o turista, molto spesso parli e senti parlare di Irpinia senza conoscere molte delle sue caratteristiche geo-demografiche e culturali.
L'Irpinia è un distretto storico-geografico dell'Italia meridionale corrispondente con buona approssimazione al territorio della provincia di Avellino.
È situata indicativamente nel settore centro-orientale della Campania. Non ha, né ha mai avuto, uno sbocco al mare, presentando un territorio essenzialmente montuoso-collinare, caratterizzato da valli e rilievi, che lo definiscono Altopiano Irpino.
I suoi confini naturali sono costituiti dai monti della Daunia a nord-est (oltre i quali si estende il Tavoliere delle Puglie), dal Vulture a sud-est (un vulcano spento sito al confine con la Lucania) e dai monti Picentini-Partenio a sud-ovest (al di là dei quali si aprono le pianure e le coste della Campania), mentre il margine nord-occidentale è segnato da un complesso sistema fluviale.
Facendo riferimento alle altre città capoluogo della Campania, l’Irpinia dista 1h30 circa da Napoli, 1h circa da Salerno e dalla Costiera Amalfitana, 50 minuti circa da Benevento e 1h30 circa da Caserta.
La parola Irpinia deriva da Hirpinia, più precisamente all’'etnonimo latino Hirpini (Irpini) e al territorio occupato anticamente da questa popolazione. Di stirpe sannitica e di lingua osca, essi rappresentavano una delle quattro tribù che costituivano il popolo dei Sanniti e che facevano parte della confederazione denominata lega sannitica.
Tra tutte le tribù del Sannio era quella stanziata più a est e più a sud, confinando a nord-est con gli Apuli, a sud-est con i Lucani, a sud-ovest con i Campani e a nord-ovest con le altre due tribù sannitiche dei Caudini e dei Pentri.
Dal nome storico della tribù, dunque, derivante dall'osco “hirpus”, ossia "lupo", è stato tratto il toponimo "Irpinia"; quest'ultimo è però da considerarsi un neologismo in quanto non attestato nelle fonti antiche.
Legato alle origini etimologiche del territorio e della tribù, è curioso sapere che, secondo una leggenda popolare, gli Irpini si chiamavano così perché, in origine, erano stati guidati da un lupo fino alle campagne in cui poi si insediarono.
L’Irpinia si caratterizza per il suo scenario essenzialmente naturale.
Tra i principali corsi d’acqua si ha il fiume Calore, che attraversa il territorio trasversalmente in direzione sud-nord per diverse decine di chilometri, il fiume Ofanto che nasce tra Nusco e Torella dei Lombardi e percorre per un lungo tratto la parte sud-orientale. Altri corsi di rilievo sono il Sabato e l'Ufita (entrambi affluenti del Calore), il fiume Miscano (affluente dell'Ufita); il Cervaro, il Calaggio, oltre alle sorgenti del Sele e l'invaso di Conza.
Ai corsi d’acqua si affiancano i pochi laghi naturali, localizzati per lo più in aree montane: i laghi vulcanici di Monticchio, al confine storico con la Lucania; il lago Laceno nell'Irpinia meridionale alle pendici dei monti Picentini e il laghetto Luza Aquafets nell'Irpinia settentrionale alle falde dei monti della Daunia.
Dal punto di vista montuoso, le cime più impotenti estese sul territorio irpino sono i monti Cervialto 1809 m sul livello del mare (la cui cima si trova nel territorio comunale di Calabritto) e Terminio (tra Serino e Volturara Irpina), 1806 m sul livello del mare.
L’Irpinia è una terra vasta che si estende per ben 2.806 km2, componendosi di 118 comuni:
Aiello del Sabato, Altavilla Irpina, Andretta, Aquilonia, Ariano Irpino, Atripalda, Avella, Avellino, Bagnoli Irpino, Baiano, Bisaccia, Bonito, Cairano, Calabritto, Calitri, Candida, Caposele, Capriglia Irpina, Carife, Casalbore, Cassano Irpino, Castel Baronia, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Cervinara, Cesinali, Chianche, Chiusano di San Domenico, Contrada, Conza della Campania, Domicella, Flumeri, Fontanarosa, Forino, Frigento, Gesualdo, Greci, Grottaminarda, Grottolella, Guardia Lombardi, Lacedonia, Lapio, Lauro, Lioni, Luogosano, Manocalzati, Marzano di Nola, Melito Irpino, Mercogliano, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Montefalcione, Monteforte Irpino, Montefredane, Montefusco, Montella, Montemarano, Montemiletto, Monteverde, Montoro, Morra De Sanctis, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nusco, Ospedaletto d'Alpinolo, Pago del Vallo di Lauro, Parolise, Paternopoli, Petruro Irpino, Pietradefusi, Pietrastornina, Prata di Principato Ultra, Pratola Serra, Quadrelle, Quindici, Rocca San Felice, Roccabascerana, Rotondi, Salza Irpina, San Mango sul Calore, San Martino Valle Caudina, San Michele di Serino, San Nicola Baronia, San Potito Ultra, San Sossio Baronia, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo a Scala, Sant'Angelo all'Esca, Sant'Angelo dei Lombardi, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Santo Stefano del Sole, Savignano Irpino, Scampitella, Senerchia, Serino, Sirignano, Solofra, Sorbo Serpico, Sperone, Sturno, Summonte, Taurano, Taurasi, Teora, Torella dei Lombardi, Torre Le Nocelle, Torrioni, Trevico, Tufo, Vallata, Vallesaccarda, Venticano, Villamaina, Villanova del Battista, Volturara Irpina, Zungoli.
Molto spesso gli stessi irpini non conoscono tutti i paesini che si trovano sul territorio, essendo numerosi ed anche distanti tra loro, infatti ci si limita a conoscere quelli limitrofi o più o meno grandi e noti a tutti. Tuttavia, ogni piccolo comune ha delle proprie caratteristiche e peculiarità che meritano di essere scoperte e visitate.
Ti sveliamo così alcune curiosità di cui, molto probabilmente, non sei a conoscenza.
Se ti stai chiedendo qual è il comune irpino più esteso, ti stupirai, o forse no, che non è Avellino, il capoluogo di Provincia, bensì Ariano Irpino, che presenta un’estensione superiore rispetto al resto dei comuni; ad esso segue per estensione Bisaccia e Calitri. Dal polo opposto, invece, il paesino irpino più piccolo è Petruro Irpino con soli 3,14 km2 seguito da Parolise con i suoi 3,22 km2.
Considerando la popolazione, invece, risulta che la maggior parte dei comuni irpini hanno una popolazione di poche migliaia di abitanti, mentre il capoluogo di Provincia ne ha precisamente 52.493, I paesi con più abitanti sono Ariano Irpino (21.160) Montoro (19.228); Solofra (12.000); Mercogliano (11.570); Monteforte Irpino (11.291); Atripalda (10.406); Cervinara (8.748); Grottaminarda (7.658) e Avella (7.501). (Dati Istat, maggio 2022)
D’altra parte, invece, il borgo irpino meno popolato è Cairano con i suoi 275 abitanti, seguito da Petruro Irpino (289), Montaguto (349) e Torrioni (440). (Dati ISTAT, maggio 2022)
Altro dato curioso è sull’altitudine: alcuni si trovano su cime di montagne ad un’altezza rilevanti, altri invece in valli e possono solo immaginare la neve che, invece, caratterizza i borghi più alti nella stagione invernale. Nello specifico, risulta che il comune più alto d’irpinia è Trevico con 1.090 m slm, che gli valgono la denominazione di “Tetto di Irpinia”; seguito da Guardia Lombardi (998 m slm) e Nusco (914 m slm), definito il Balcone d’Irpinia.
Dal lato opposto abbiamo Marzano di Nola, Pago del Vallo di Lauro, Sperone e Montoro con i loro rispettivi 90, 130, 175 e 190 m sul livello del mare.
Tra i comuni irpini, inoltre, risulta che alcuni di essi rientrano ne “I Borghi più Belli d’Italia”, si sta parlando di Summonte, Monteverde, Savignano Irpino, Zungoli e Gesualdo.
Sai che l’Irpinia ha un patrono? Stiamo parlando di San Guglielmo da Vercelli, che solitamente viene rappresentato con un lupo vicino alle gambe, simbolo del “miracolo del lupo”, uno dei suoi miracoli più noti, durante il quale egli addomesticò la belva dopo che aveva sbranato l’asinello, il suo unico mezzo di trasporto.
Originario di Vercelli, San Guglielmo è diventato la figura religiosa più importante d’Irpinia dopo la sua scelta di vita da eremita sulla catena montuosa che domina Avellino. Si stabilì, infatti, su una delle sue vette, in un luogo disabitato chiamato Partenio o Monte Virgiliano (Montevergine) dove, successivamente, altri uomini (e alcuni sacerdoti) attratti dalla vita eremitica, lo seguirono, dando vita così ad una comunità. Da qui ebbe origine la Congregazione verginiana dell’Ordine di San Benedetto.
Quando è ben stabilito, ecco che Guglielmo riparte fermandosi a Goleto, nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi dove fonda una comunità maschile e una femminile, ognuna con propria sede e propria chiesa. Ed è grazie a lui che si edifica, dunque, uno degli edifici più noti d’Irpinia, l’Abbazia del Goleto.
Legato alla figura del Santo Patrono è nato, nel corso degli anni, anche il Cammino di San Guglielmo. Si tratta di un percorso che segue le tracce del Santo per l'Irpinia, precisamente, esistono vari itinerari di pellegrinaggio con varie difficoltà. Uno tra i più celebri è quello con il quale si collegano le due Abbazie legate alla figura del Santo: Abbazia di Montevergine e Abbazia del Goleto.
Dal punto linguistico, la lingua irpina si caratterizza per una serie di dialetti, i quali compaiono come sottoraggruppamento dialettale del "Laziale meridionale e campano" (corrispondente ai dialetti campani in senso lato), IV raggruppamento del "Meridionale intermedio" (ovvero i dialetti italiani meridionali non estremi), nella Carta dei Dialetti d'Italia elaborata da Giovan Battista Pellegrini.
Risulta, così, che gli idiomi irpini appartengono allo stesso gruppo linguistico cui si sviluppa la lingua napoletana, dalla quale, però, si differenzia principalmente per alcune espressioni, per la pronuncia di determinate parole e per l'uso di articoli determinativi differenti da quelli usati nel dialetto napoletano propriamente detto.
Specificamente, le parlate delle aree più interne della provincia risentono comunque in misura relativamente minore delle influenze metropolitane conservando anzi caratteri nel complesso più genuini, caratterizzati da influssi gergali anche piuttosto marcati. Viceversa, nelle aree marginali dell'Irpinia, le varie parlate locali tendono a denotare elementi di transizione verso i dialetti dei territori limitrofi; un esempio è dato dal dialetto arianese (nel comune di Ariano Irpino) situato in prossimità dell'area pugliese.
All’interno dello scenario linguistico irpino, un caso particolare è dato dall’idioma di Greci: si tratta di un paesino nel quale si sono conservate negli anni le antiche tradizioni identitarie arbëreshë, ossia degli albanesi d'Italia, uniche in tutta la regione dalla quale sono tutelate per legge. Il paesino ha, dunque, preservato nei secoli l'antica lingua arbëreshë unitamente alla cultura, ai costumi e alle tradizioni originarie.
L'Irpinia vanta di numerosi prodotti che sono etichettati con marchi di qualità. Tra di essi, i più celebri sono sicuramente i vini, i quali sono riconosciuti ed apprezzati in tutto lo scenario nazionale ed internazionale. Si sta parlando dei vini DOCG, quali il Taurasi DOCG, il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino e i vini D.O.C. campani.
Oltre a questi, ci sono i prodotti culinari che contano di riconoscimenti di marchi di qualità DOP, IGP, quali l’Aglio dell’Ufita, il Caciocavallo Podolico DOP, la Castagna IGP di Montella, la Melannurca Campana, l’Olio extravergine di oliva Irpinia - Colline dell'Ufita, il Carciofo di Montoro e il Broccolo di Paternopoli.
Dal mondo dello spettacolo a quello della politica, sono tanti esponenti di primo piano che condividono un unico luogo di nascita: Avellino e provincia.
Molti personaggi di rilievo della vita culturale italiana attuale e dello scenario intellettuale passato hanno un profondo legame con Avellino. Unitamente alla sua provincia, la città di Avellino ha difatti dato i natali a cantanti, giornalisti, pittori, giuristi, sportivi, scenografi e molto altro.
Se si pensa al mondo dello spettacolo legato alla città di Avellino, il primo nome che viene in mente è Gigi Marzullo, ma molti non sanno che altri celebri artisti della canzone e del cinema italiano hanno il sangue irpino: Vinicio Capossela, Clementino, Ghemon, Roberto Casalino, Carmen Giannattasio; Ettore Scola.
Nello scenario politico odierno e del passato, tra le figure politiche legate alla città di Avellino, senza dubbio spiccano Ciriaco de Mita, Luigi Di Maio, Antonio Maccanico e Guido Dorso.
Anche il mondo sportivo e imprenditoriali vantano di personalità importanti con origini irpine, tra cui Valentina Tirozzi e Enrico Preziosi.
Nel corso della storia, la provincia di Avellino ha dato anche natali legati al mondo della scienza e della pittura come il matematico Federico Amodeo e gli artisti Giovanni Battista, Carlo Gesualdo e Cesare Uva.
Insomma, dalle tradizioni storico-culturali a quelle culinarie, l’Irpinia è una terra tutta da scoprire e da esplorare. E tu conoscevi queste piccole curiosità?