I vini Irpini sono frutto di una lunghissima tradizione che li fa apprezzare in tutto il mondo. Infatti, l’Irpinia è da sempre patria di prestigiosi vini.
“Il vino è uno dei migliori esempi di civiltà nel mondo”
Ernest Hemingway
La provincia di Avellino, caratterizzata da suoli vulcanici, rilievi collinari e pedemontani e un particolare clima temperato, costituisce l’habitat ideale per la produzione di vini dal carattere sensazionale.
L'Irpinia, infatti, è la culla di produzioni vinicole di grande valore, quali i DOCG Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo e il DOC Irpinia nelle sue diverse tipologie.
Ma cosa rende unico ogni sorso di questi tradizionali vini?
Ecco alcune curiosità enologiche da non perdere!
Prima di parlare di questi tesori irpini, specifichiamo a cosa ci riferiamo con “vini D.O.C.G.”. La denominazione di origine controllata e garantita, nota con la sigla D.O.C.G., indica un marchio italiano per rivelare al consumatore l'origine geografica di un vino; difatti, la categoria dei vini D.O.C.G. comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione.
Tale marchio è riservato ai vini già riconosciuti a denominazione di origine controllata (D.O.C.) da almeno dieci anni, ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per l'incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e che, nel tempo, abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale e internazionale.
In questo scenario, la produzione vinicola irpina a Denominazione di Origine Controllata e Garantita vanta nomi conosciuti a livello nazionale, e non solo, quali il Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo.
Il Taurasi DOCG è uno dei vini italiani tra i più apprezzati per la sua austera eleganza, potenziale evolutivo e profumo raffinato ed è l’unico vino rosso irpino che gode del marchio di qualità D.O.C.G.
Il Taurasi viene ricavato dalla lavorazione di vitigni composti per l’85% da Aglianico e il 15% da altre uve, e si presenta di colore rubino intenso, tendente al granato fino ad acquistare riflessi aranciati con l'invecchiamento. Si caratterizza per un odore gradevole, più o meno intenso e un sapore asciutto, pieno e armonico, che lo rendono adeguato ad abbinamenti vari. Sulle tavole irpine, infatti, accompagna divinamente i piatti tipici della cucina irpina dotati di buon spessore aromatico, quali primi piatti al sugo di carne, carni rosse arrosto e formaggi stagionati.
Affinché raggiunga il giusto titolo alcolometrico, equivalente a minimo 12,00%, e diventi Taurasi DOCG, questo vino deve essere sottoposto a un periodo di affinamento di almeno tre anni dall’anno della vendemmia, di cui almeno uno in botti di legno. Per acquisire la denominazione di Taurasi Riserva, invece, è necessario un affinamento di almeno quattro anni, di cui almeno diciotto mesi in botti di legno.
L’area di coltivazione delle uve destinate alla produzione di Taurasi DOCG comprende una zona estesa sul vasto territorio di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant'Angelo all'Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano.
Il Greco di Tufo DOCG è un vino di colore giallo paglierino o dorato e un odore netto, gradevole e caratteristico prodotto dalla lavorazione dell’omonimo vitigno Greco (o greco di Tufo) con un minimo di 85% e coda di volpe bianca con un massimo di 15% e si caratterizza per un minimo di titolo alcolometrico equivalente all’11,5%.
Il Greco di Tufo si presenta con un sapore tenue, asciutto e armonico, tantochè è definito un "Rosso travestito di Bianco". Queste caratteristiche lo rendono un pregiato vino da pesce e crostacei, perfetto da degustare ad una temperatura di 8°-10°.
Un’altra peculiarità di questa risorsa è data dalla possibilità di elaborarlo nella tipologia spumante, Greco di Tufo Spumante, attraverso il metodo classico della rifermentazione in bottiglia; ciò è possibile, nel momento in cui il vino viene affinato per almeno 36 mesi in bottiglia a decorrere dal 1°novembre dell'anno della vendemmia. Il Greco di Tufo Spumante è indicato come aperitivo e servito con antipasti freddi.
In merito alla sua produzione, le vigne del Greco di Tufo si estendono su terreni argillosi, sabbiosi o su rocce calcaree dai 300 ai 650 metri lungo la valle del fiume Sabato, affluente di sinistra del più noto fiume Calore e viene vinificato su un territorio amministrativo che comprende otto comuni della provincia di Avellino: Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.
Il Fiano di Avellino DOCG è l’altro vino bianco irpino DOCG ottenuto dalla vendemmia delle uve fiano (minimo 85%), e greco, coda di volpe bianca e trebbiano toscano, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.
Questa produzione vinicola è ottenuta allo stesso titolo alcolometrico del Greco di Tufo, minimo 11,5%; tuttavia, emerge per il suo colore giallo paglierino più o meno intenso e il suo odore intenso, gradevole e caratteristico ed sapore secco e armonico. Queste caratteristiche lo rendono il vino perfetto per un ottimo aperitivo e per accompagnare i più raffinati piatti a base di pesce.
Circa questo vino, abbiamo una curiosità storica: secondo la tradizione, furono i Greci a portare in Italia l’originario vitigno del Fiano, la “Vitis Apicia” e le prime viti furono piantate a Lapio. Ad oggi, oltre al comune di Lapio, il Fiano di Avellino DOCG viene prodotto su un esteso territorio che comprende i comuni di Avellino, Atripalda, Cesinali, Aiello del Sabato, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Parolise, S. Potito Ultra, Candida, Manocalzati, Pratola Serra, Montefredane, Grottolella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Summonte, Mercogliano, Forino, Contrada, Monteforte Irpino, Ospedaletto D'Alpinolo, Montefalcione, Santa Lucia di Serino e San Michele di Serino.
Con Denominazioni di Origine Controllata, note con l’acronimo DOC, ci riferiamo a denominazioni utilizzate in enologia per indicare e certificare un vino di qualità le cui caratteristiche sono attribuibili alle peculiarità della zona di produzione, ad esempio la natura dei terreni, il vitigno, la sua particolare esposizione e ai particolari metodi di produzione utilizzati.
In Italia, attualmente ci sono oltre 300 vini con classificazione DOC e, in Irpinia, il vino con tale riconoscimento è Irpinia DOC. Si tratta di una produzione vinicola rinomata che comprende una vasta selezione di vino bianco, rosso, rosato, novello, passito, liquoroso, spumante, aglianico, coda di volpe, falanghina, fiano, greco, piedirosso, sciascinoso; oltre alla pregiata produzione Irpinia con l'indicazione della sottozona Campi Taurasini.
Parlando dell’Irpinia DOC bianco, questo vino è caratterizzato da un colore giallo paglierino più o meno intenso, un odore fruttato e floreale e un sapore secco ed equilibrato, particolarmente adeguato ad abbinamenti con piatti a base di pesce al forno o alla griglia, crostacei, e formaggi molli. Ottenuto da vitigni composti da uve greco (40/50%); fiano (40/50%) ed altre, si produce con un titolo alcolometrico minimo equivalente al 10,00%.
L’Irpinia DOC rosso, invece, viene prodotto dalla lavorazione di vitigni aglianico principalmente, e si caratterizza per un colore rosso rubino più o meno intenso, un odore fruttato, persistente e floreale. Presenta un valore alcolometrico minimo del 10,50%. Grazie al suo sapore equilibrato e secco, accompagna perfettamente arrosti di carne rossa, agnello, carni in umido e formaggi stagionati
L’Irpinia DOC, nelle sue diverse tipologie, si ottiene dalla lavorazione di vitigni coltivati sull’intero territorio irpino; a differenza della pregiata produzione Irpinia Campi Taurasini, la cui area di produzione comprende specificamente i comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant'Angelo all'Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle, Venticano, Gesualdo, Villamaina, Torella dei Lombardi, Grottaminarda, Melito Irpino, Nusco, Chiusano San Domenico.
Indipendentemente dal proprio gusto personale, l’Irpinia ospita numerose cantine specializzate nella produzione vinicola, nelle quali è possibile scoprire i segreti di lavorazione delle uve.
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