L’Irpinia ha tanti tesori al proprio interno, uno di questi è Quaglietta, uno dei borghi della Provincia di Avellino più affascinanti, caratterizzato da uno dei borghi medievali meglio conservati di tutta l’Italia Meridionale, conserva al suo interno tracce di una storia antica scavata nella roccia e che oggi ci ha restituito un paese dal volto antico ma calato nel contemporaneo.
Il borgo, che dal 1927 è una frazione del Comune di Calabritto, si affaccia sulla Valle del Sele ednè posto su uno sperone roccioso tra il Monte Marzano e il Monte Boschetiello, nella parte meridionale dell’Irpinia, al confine con la Provincia di Salerno, a 245 metri sul livello del mare ed ha un numero di abitanti che supera le 400 unità.
Il suo patrono è San Rocco, festeggiato il 16 agosto, e dista da Avellino, il capoluogo, circa 64 chilometri.
La storia di Quaglietta è molto lunga. Il nome deriva dal latino “Aqua lecta” che significa “Acqua Scelta“. Nella “Cronaca Conzana” di Antonio Castellani, il paese viene presentato in questa maniera:
“La Terra della Quaglietta sta anco situata nella Provincia di Principato Citra, sive di Salerno ed è posta in un luogo piano, benché dentro la Terra vi sono strade montuose e strette; vi è bensì un famoso castello, forte, edificato sopra una pietra con havere certi recinti e ritirate, che anticamente si dimandava: il castello della Quaglietta , che era il nome della Terra.”
Il borgo fu costruito per rispondere a delle esigenze militari, dovendo il suo castello diventare un punto di sbarramento e di difesa dagli attacchi portati dai saraceni provenienti dai paesi della Valle del Sele.
L’origine di tutto il centro abitato sarebbe longobarda e fu feudo dei Rossi di Gesualdo, dei Senerchia, dei Marchesi di Santa Lucia “i De Vicariis”, dei Nobilore, dei Baroni del Plato, dei D’Ayala-Valva, dei Viscido e di altre famiglie.
Sicuramente il monumento più famoso, insieme a tutto il borgo medievale, è proprio il Castello di Quaglietta. Posto a controllo di tutta la Valle del Sele, l’origine è da far risalire al periodo longobardo, poi ulteriormente fortificato in età normanna.
Di forma quadrangolare, con un cortile interno intorno al quale si alzano le mura, possiede anche un Donjon, struttura difensiva posta a controllo del territorio circostante.
La sua costruzione doveva fungere, come detto, da difesa contro le razzie saracene, ma anche per controllare una delle vie di comunicazioni più importanti del Medioevo (e non solo): il corso del fiume Sele e la sua vallata.
Oltre a questo, il Castello offriva difesa anche ai tanti pellegrini che intraprendevano il viaggio verso il famosissimo Santuario di San Michele sul Gargano.
Intorno ai resti del Castello, si sviluppa il borgo medievale: parte del paese antico ricostruita cercando di conservare quel sapore antico e la tipicità degli stretti vicoletti medievali.
Sempre Antonio Castellani, nel 1691, così descrive il centro abitato:
“Quaglietta è posta in luogo piano, benchè dentro la Terra vi siano le strade montuose e strette”
Durante il Medioevo, pian piano si venne a creare il nucleo del paese, creato soprattutto dai contadini che abbandonavano le case in campagna, poco sicure, per un luogo dalla più facile difesa.
Nel borgo non esistono piazze ma solo degli slarghi dove si incrociano delle strade principali. Le case, costruite su due o tre livelli, sono edificate in muratura con pietra locale, poco spesso intonacate all’esterno, con solai in legno o putrelle di ferro e tavelloni in laterizio.
Le abitazioni più antiche presentano ancora i cornicioni con le tipiche “romanelle“, mentre quelle più moderne, per far scorrere le acque, hanno solo una semplice sporgenza delle tegole.
Qui la protagonista assoluta resta la roccia ed il restauro ha recuperato 23 alloggi destinati ad uso abitativo, ha permesso l’apertura di negozi, botteghe di artigiani e un forno.
L’evento si tiene in estate, organizzato dall’associazione “Animazione in corso” con il patrocinio del Comune di Calabritto e della Pro Loco “Aquae Electe“, ed è un vero e proprio viaggio all’interno della fantasia, camminando insieme ai personaggi delle fiabe, lasciandosi rapire panorami incantati.
Accompagnati da fate, pirati, principesse e cavalieri, si può percorrere un tragitto all’interno di un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
Un’occasione per sperimentare l’albergo diffuso di Quaglietta, tra fantasy, relax e turismo culturale.
Tra le numerose offerte presenti nel catalogo di Ruralis, è possibile organizzare una visita a Quaglietta, per conoscere uno dei luoghi più affascinanti di tutta la Provincia di Avellino.