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Rocca San Felice

Pubblicato il: 16/03/2021

Il paese della Mefite e del Donjon

Tra i borghi della provincia di Avellino che conservano al loro interno il fascino dell’antico, quello di Rocca San Felice è forse uno dei più caratteristici e importanti.

Situata al centro dell’Irpinia, Rocca confina con i Comuni di Frigento, Guardia Lombardi, Sant’Angelo dei Lombardi, Sturno e Villamaina. Ha un’estensione superficiale di 14,41 kmq, sorge ad un’altezza di 750 metri s.l.m. e la sua popolazione è pari a 843 abitanti.

Dista da capoluogo circa 51 km.

Un po' di storia

Il paesino trae la sua origine in età longobarda, anche se testimonianze archeologiche provenienti dai territori circostanti, fanno capire che il luogo sia stato frequentato sin dall’antichità.

La nascita dell’insediamento urbano che vediamo anche oggi, risale alla divisione dei Principati di Benevento e di Salerno, quando re Ludovico, figlio dell’imperatore di Germania Lotario, volle a tutti i costi l’accordo che prevedeva questa spartizione.

Il confine tra i due principati passava dal fiume Fredane e per controllare questo tratto di territorio furono costruite varie fortezze: il lato “salernitano” vide la nascita delle fortezze di Monticchio dei Lombardi e Guardia dei Lombardi, la parte contrapposta, quella beneventana, vide il sorgere delle fortezze di Sant’Angelo a Pesco (oggi “Pescone”) e quella di Rocca San Felice.

Da questa costruzione ebbe inizio la nascita del centro abitato, nei dintorni del castello, fino ad arrivare al paese che possiamo ammirare al giorno d’oggi.

Rocca San Felice
Panorama di Rocca San Felice

Cosa vedere a Rocca San Felice

Il Castello: Posto sul punto più alto a dominare le valli circostanti, è ancora ben visibile la struttura medievale della fortezza. La prima costruzione risale intorno all‘850 d.C. ma ebbe importanti rifacimenti nel corsi dell’XI secolo.

Oggi si può ammirare il “Donjon”, la torre cilindrica datata al XII secolo strutturata su 4 piani. All’interno son ben visibili i resti di una scala interna, della cisterna e dell’angolo riservato alla cucina.

Al di fuori, lungo le mura perimetrali, si possono notare con chiarezza le fondamenta e la divisione delle case che furono degli artigiani e dei soldati. L’arco d’ingresso di cui era munita la cinta muraria oggi si trova all’ingresso del palazzo De Antonellis-Villani, nella piazza principale del paese.

Rocca San Felice
Il Donjon e parte delle mura perimetrali del castello di Rocca San Felice
Rocca San Felice
Parte della fortezza di Rocca San Felice con l'ingresso al Donjon

Il Santuario di Santa Felicita: La primitiva chiesa risale all’epoca paleo-cristiana, intorno al IV secolo a.C. Fu fondata per sradicare e cristianizzare i culti pagani dedicati alla dea Mefite, presenti in zona.

Dell’impianto originario non rimane nulla. Fu infatti totalmente ricostruita nel 1600 ad opera del sacerdote Giovanbattista Santoli. Ricostruita dopo il primo conflitto mondiale, purtroppo il restauro ebbe molte problematiche e andarono persi dei materiali archeologici. Il santuario che oggi si può ammirare risale al 1928.

Rocca San Felice
Particolare di un dipinto presente nel santuario di Santa Felicita

La Chiesa di Santa Maria Maggiore: la data di costruzione è incerta, ma quasi certamente deve essere stata edificata insieme all’abitato.

Nel 1951 furono fatti restauri interni ed esternamente furono regimentate le acque che confluivano da monte. Ricostruita negli anni ’80, fu restituita al culto il 4 Agosto del 1991. Al suo interno posso essere ammirate varie opere d’arte ed è la Chiesa Madre del paese.

Rocca San Felice
Parte superiore del campanile della Chiesa Madre di Rocca San Felice con annesso orologio

Museo Archeologico: incastonato tra le case in pietra e le rocce del centro storico, il museo conserva numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona dopo alcune campagne di scavo.

I pezzi esposti attualmente sono 150 manufatti in ceramica di uso comune e da tavola, 6 monete, 8 proiettili in pietra, 13 oggetti in metallo, 3 frammenti di vetro, 1 piedritto di camino, 2 oggetti di osso lavorato.

La Mefite di Rocca San Felice

È de l’Italia in mezzo e de’ suoi monti una famosa valle, che d’Amsanto si dice. Ha quinci e quindi oscure selve, e tra le selve un fiume che per gran sassi rumoreggia e cade, e sì rode le ripe e le scoscende, che fa spelonca orribile e vorago, onde spira Acheronte, e Dite esala. In questa buca l’odïoso nume de la crudele e spaventosa Erinne gittossi, e dismorbò l’aura di sopra.”

Così il sommo poeta Virgilio ha descritto nell’Eneide quella che è forse una delle peculiarità di Rocca San Felice più famosa.

Ci troviamo difronte, infatti, ad un luogo che ha attirato genti sin dall’antichità, le quali credevano agli influssi benefici e magici che potevano avere, ma anche consapevoli del pericolo mortale che corre chi decide di avventurarsi troppo vicino alle “porte degli inferi“.

In termini tecnici, la “mefite” è un lago di origine solfurea, costituito da una pozza di acqua che raggiunge un massimo di 2 metri di profondità e 40 metri di larghezza.

Tutta l’acqua qui ribolle a causa delle emissioni di gas provenienti dal sottosuolo, costituite prevalentemente da anidride carbonica e acido solfidrico. Queste fuoriuscite di gas fanno sì che il territorio circostante sia praticamente privo di vegetazione e animali, tranne che per una specie di ginestra, la Genista tinctoria.

Altra caratteristica che rende questo luogo unico al mondo è la quantità di anidride carbonica emessa: la mefite di Rocca, infatti, espelle 900 t/g di gas il che la rende il luogo non vulcanico con le più alte emissioni al mondo.

Ma non solo geologia, anche l’archeologia qui ha dato materiali incredibili agli studiosi. Moltissimi sono stati i reperti trovati nei pressi del santuario che era stato eretto alla dea Mefite nel VII secolo a.C. tra i quali i famosi Xoana, statue lignee e di ceramica che, secondo alcune fonti, rappresenterebbero la dea stessa.

Rocca San Felice
Riproduzione di uno Xoanon. Sullo sfondo il lago della Mefite

Cosa mangiare a Rocca San Felice

Molti sono i piatti tipici della zona. Tra questi quelli che caratterizzano Rocca sono: i Cravaiuoli (ravioli di ricotta di Carmasciano, località dove, proprio grazie alla presenza della Mefite che che rende l’erba di un sapore particolare, gli animali da latte producono dei formaggi di qualità particolare e molto ricercata); cicaluccoli (particolare tipo di pasta) fatti a mano, agnello di Carmasciano alla brace, pizza di ricotta con scaglie di cioccolato. Il tutto accompagnato da gustosi vini locali.

Le festività e le ricorrenze di Rocca San Felice

Ci sono varie festività a Rocca. Tra le principali vanno di sicuro ricordate quelle in onore di Santa Felicita, che in vari momenti dell’anno coinvolgono la popolazione, e il “Medioevo a la Rocca“, manifestazione di rievocazione storica divenuta famosa in tutta Italia dove si può visitare il borgo tra danze e balli, incontrare artigiani, mangiare cibi cucinati secondo le ricette medievali, osservare i falconieri in azione e visitare il mercatino allestito nella piazza principale. L’evento, ultradecennale, coinvolge ogni abitante di Rocca, i quali, per l’occasione, diventano dei veri e propri figuranti vestiti con abiti d’epoca.

Le nostre attività a Rocca San Felice

Scoprire Rocca San Felice equivale all’immergersi in un luogo dove la storia millenaria può essere toccata con mano. Un posto dove si può visitare un paesaggio “alieno” come quello della Valle d’Ansanto, nel quale ritrovare sé stessi, fino a salire alla vetta del castello e far sì che lo sguardo possa andare a dominare l’orizzonte.

Per vivere tutto ciò, Ruralis organizza vari tour che vi permetteranno di viaggiare attraverso il tempo e scoprire i segreti di un borgo unico al mondo

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