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Uno dei borghi più importanti ed estesi d’Irpinia è Sant’Angelo dei Lombardi, paese posto quasi al centro della Provincia di Avellino, che dall’alto domina la valle dell’Ofanto sul versante meridionale e quella d’Ansanto sul versante settentrionale.
Centro nevralgico della vita dell’Alta Irpinia, soprattutto per la presenza dell’ospedale “G. Criscuoli”, di numerosi uffici amministrativi e della sede vescovile.
Francesco De Sanctis, il noto critico letterario nato a Morra Irpino, ebbe a dire di questo paese tali parole durante il suo “Viaggio Elettorale” svolto nel 1875:
“se Morra è il paese, Sant’Angiolo è la mia città.”
Il centro abitato di Sant’Angelo dei Lombardi si sviluppa su uno sperone posto a 870 metri di altitudine ed ha un’estensione territoriale di 55,11 kmq, tra le più grandi in Irpinia ed una popolazione di poco superiore ai 4mila abitanti. Ha un numero elevatissimo di contrade e confina con i comuni di Guardia Lombardi, Lioni, Morra De Sanctis, Nusco, Rocca san Felice, Torella dei Lombardi e Villamaina.
Il santo patrono è san Michele Arcangelo, che i santangiolesi festeggiano il 29 settembre.
La storia di Sant’Angelo è lunga e molto elaborata. Il suo territorio ha visto frequentazioni di cacciatori-raccoglitori già nel paleolitico ed è attestata dai ritrovamenti archeologici la presenza di insediamenti umani in epoca romana.
È stata però l’epoca medievale a vedere lo sviluppo più concreto che ha portato alla nascita del centro abitato come lo vediamo oggi.
Alcuni storici, visto anche il radicato culto di san Michele Arcangelo, fanno risalire la fondazione già al periodo longobardo, quando il culto micaelico iniziò a diffondersi fino a creare un vero e proprio “percorso” di fede, con i pellegrini provenienti da tutta Europa e diretti in terra santa, i quali scendevano verso sud toccando vari luoghi di culto dedicati all’Arcangelo, tra i quali i più importanti sono l’abbazia di Mont-Saint-Michel in Francia, la sacra di San Michele in Val di Susa e il santuario di San Michele sul Gargano. La strada percorsa da queste genti, che fa parte della Via Francigena, è stata denominata nel XIX secolo “Via Sacra Langobardorum“.
All’IX secolo è fatta risalire la costruzione del castello, fortilizio posto a difesa e controllo dei confini tra quello che era il Principato di Benevento e quello di Salerno, di cui Sant’Angelo dei Lombardi faceva parte insieme alle fortificazioni di Torella, Monticchio di Sant’Angelo e Guardia Lombardi, a protezione del Gastaldato di Conza, uno dei punti nevralgici della Campania interna sia dall’epoca sannitica.
Dopo la conquista normanna, intorno al seconda metà dell’anno mille, si fa risalire la nascita della diocesi, vista la volontà di Roberto il Guiscardo di consolidare il suo potere anche attraverso l’appoggio del clero diocesano.
La notorietà, questo borgo, la raggiunse nel periodo Angioino, , sia perché qui c’era la presenza del vescovato, sia per le tante famiglie feudali che qui dominarono: Caracciolo, de Gianvilla ed Imperiale.
Nell’epoca napoleonica Sant’Angelo dei Lombardi divenne capoluogo di uno dei tre circondari amministrativi della Provincia di Avellino e, pochi anni dopo, molti santangiolesi furono coinvolti nel periodo risorgimentale, con vendite carbonare nel paese e molti processi che videro esiliati e condannati al carcere anche tra la popolazione locale.
Nell’epoca contemporanea il borgo è stato un centro nevralgico della vita amministrativa dell’Alta Irpinia: qui, infatti, vi è situato l’ospedale “G. Criscuoli”, uno dei punti sanitari più importanti sia per la presenza del pronto soccorso e di vari reparti, sia per l’apertura del polo riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi. Ma non solo in campo sanitario: oltre ad essere presenti anche gli uffici dell’ASL, qui vi è la presenza di un distaccamento dell’INPS, dell’Agenzia dell’Entrate, della Regione Campania, e, infine, sono presenti sia la Questura, sia il Comando territoriale dei Carabinieri che la Tenenza Guardia di Finanza. Infine, ancora oggi, qui c’è la sede vescovile che l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.
Fino a qualche anno fa Sant’Angelo dei Lombardi ospitava anche il tribunale, accorpato, ora, al foro di Avellino.
Molte sono le attrazioni che possono essere ammirate in questo borgo. Tra le principali da vedere assolutamente in un viaggio in questa parte di Provincia di Avellino ci sono:
Sant’Angelo dei Lombardi, come tanti Comuni della Provincia di Avellino, si inserisce nel filone dell’antica e molto apprezzata tradizione della cucina irpina.
Tra i piatti tipici del luogo ci sono la menestra maretata, minestra di cicoria con maiale, il baccalà, soprattutto a Natale, formaggi locali, tra i quali anche il famoso Carmasciano e primi piatti fatti di zuppe di legumi e pasta fatta a mano.
Il tutto viene accompagnato da vini di produzione locale tra i quali l’Aglianico, il Merlot, il Sangiovese, il Moscato ed il Cosa di Volpe.
Vari sono i momenti di incontro in questo paese. Il più famoso, tra gli altri, è sicuramente la “Sagra delle Sagre“, l’evento che raccoglie le molteplici tipicità irpine ed offre una vetrina sui prodotti tipici locali e le produzioni a km0. Ogni anno, nel periodo di novembre, sono migliaia i turisti che partecipano a questa manifestazione giunta alla 19^ edizione.
Di pari importanza è anche l’Agosto Santagiolese, dove si svolgono svariate attività, momenti ludici e concerti che vedono esibirsi artisti di importanza nazionale.
Ci sono vari modi per scoprire ed esplorare questo luogo. Tra i tanti, noi di Ruralis possiamo costruire un percorso che vi farà calare nell’affascinante storia di questi luoghi, con un cammino lungo i cammino di millenni tramite alcuni dei monumenti più belli ed importanti del meridione.